Giaime Pratella | agrotecnico laureato e arboricoltore | founder of Arbori
Arbores
Una piccola selezione di alcuni interventi su degli esemplari speciali

Sequoiadendron giganteum di oltre trentadue metri d’altezza in una antica villa Liberty a Brunate, piccolo paesino nei pressi del lago di Como. Approcciare esemplari di questa maestosità richiede di intervenire solamente sul secco o, al limite, su situazioni che possano pregiudicarne la stabilità; ricordando però che una pianta in età adulta, sotto il profilo energetico, è molto più sensibile ai tagli di una giovane.
Calocedrus (o libocedrus) deccurrens di trenta metri e più in fase di senescenza. Le specie arboree vascolarizzate sono il miglior esempio vivente di “gender fluid”: una branca basale ha prodotto quella che a tutti gli effetti può essere descritta come una margotta naturale. Grazie alla Totipotenza cellulare, le piante sono in grado di differenziare nuove cellule “universali”, capaci cioè di andare a comporre qualsiasi tipo di nuovo tessuto, anche se questo si origina su un organo che precedentemente aveva diversa funzione. In questo caso, questa branca intraprenderà un lungo percorso biologico che la porterà a diventare radice di un nuovo esemplare nascente da essa. Non è raro che piante senescenti sfruttino anche questa tecnica di propagazione; se l’albero radica in ambito privato, perché ciò avvenga, è chiaramente necessario un arboricoltore lungimirante ed esperto.


Abete di Douglas, Pseudotsuga menziesii, sulle rive italiche del lago di Lugano, a Porto Ceresio. Una pianta di oltre trentacinque metri che, come tutte le gimnosperme e alcune angiosperme, cresce per gigantismo, ovvero estendendo, di fatto aumentando, la sua struttura, che rimane tuttavia inalterata rispetto a quella iniziale.